mercoledì 31 marzo 2010

Quei politici pagati dalle banche!

La scorsa settimana un’inchiesta del giornale Das Magazine ha denunciato che personaggi politici svizzeri fanno parte di commissioni bancarie che si riuniscono una o due volte l’anno e per le quali percepiscono anche 70 mila euro l’anno. Ma non si tratta di un compenso, piuttosto è un investimento che la banca fa per assicurarsi che costoro difendano, quando ce ne sia bisogno, i propri interessi in parlamento. Lo stesso fenomeno si riscontra un po’ dovunque in occidente, membri del parlamento britannico sono direttori onorari del consiglio d’amministrazione di molte banche. Negli Stati Uniti poi è normale che le cariche di stato più alte, come il ministro del tesoro ed il governatore della Riserva Federale, vadano ad ex banchieri di Wall Street, gente con alle spalle una brillante carriera nel settore privato. Naturalmente ciò crea un conflitto d’interessi che però, sebbene tutti conoscano, nessuno ha il coraggio di denunciare.
Il pericolo peggiore prodotto dal rapporto incestuoso tra settore privato e politica non è però la corruzione, che sicuramente esiste, nè il conflitto d’interessi, di cui abbiamo avuto prova con il crollo della Lehman Brothers ed il salvataggio della Aig, ma la perdita da parte dello stato di quella posizione di organismo super partes dalla quale perseguiva gli interessi della comunità e non quelli dei singoli gruppi. Gran parte degli squilibri economici degli ultimi vent’anni sono sicuramente relazionati a questo fenomeno. Basta ricordare la storia della Enron che pagò una grossa fetta della campagna elettorale di George W. Bush. In cambio ottenne la deregulation dell’industria elettrica in California. La speculazione selvaggia che seguì, però, porto questo stato sull’orlo della bancarotta e segnò la fine della Enron. Gli interessi delle lobby finanziarie molto spesso non coincidono con quelli delle nazioni perchè queste non hanno una visione di grand’angolo dell’economia come dovrebbero avere i politici, questa la lezione del fallimento della Enron.
Ci troviamo di fronte ad una situazione analoga, le lobby finanziarie occidentali sono riuscite ad evitare una riforma conservatrice della deregulation sfruttando quei legami “professionali” che hanno sapientemente creato con i politici negli ultimi vent’anni. Ciò significa che nulla è stato fatto per evitare che si formi un’altra bolla simile a quella dei muti subprime. Lo ha ricordato questa settimana l’ex braccio desto di Henry Paulson, Paolo Pellegrini, quando ha affermato che i problemi strutturali che hanno creato la grande recessione rimangono tutti irrisolti. Essenzialmente li abbiamo messi da parte indebitandoci ulteriormente. Per il momento la Cina sostiene la ripresa mondiale ma fino a quando potrà esportare in un mercato ormai saturo di prodotti? Lo squilibrio, secondo Pellegrini, continua a poggiare su un assunto surreale: l’occidente si indebita e consuma mentre ad oriente si risparmia e si produce. Se le cose non cambiano, dunque, dobbiamo prepararci per un’altra grande depressione.

martedì 30 marzo 2010

..I romani in America 1500 anni prima di Colombo ??

''Le recenti acquisizioni archeologiche hanno consentito di rivalutare le conoscenze che gli antichi avevano in fatto di viaggi per mare e permettono di affermare che questi non si limitavano alla navigazione a vista e lungo costa, ma avevano navi e strumenti adatte alle lunghe traversate, anche oceaniche''. E' quanto ha affermato Claudio Mocchegiani Carpano, gia' responsabile del settore del centro storico della Soprintendenza archeologica di Roma e attualmente docente di archeologia subacquea all'universita' di Napoli, alla presentazione del libro ''Quando i Romani andavano in America'' di Elio Cadelo (Palombi editori, pagg. 293, euro 19).
Mettendo insieme testimonianze di autori dell'epoca con quanto piu' di recente e' stato scoperto sui viaggi per mare nell'antica Roma, Cadelo sostiene che i Romani potrebbero essere sbarcati anche sul continente americano. D'altronde, ha sottolineato Luigi Fozzati, soprintendente ai Beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, e' assodato che ''sia Romani che i Fenici hanno circumnavigavano l'Africa ed erano giunti fino in Cina''. E' quindi probabile che proprio in uno di questi viaggi, alcune navi fenicie incapparono nella corrente subequatoriale che dalle coste occidentali dell'Africa li porto' fino alle coste del Brasile. La prova potrebbe essere una epigrafe fenicia scoperta a Paratyba, poco considerata alla sua scoperta nel 1874, ma poi ''rivalutata'' sia dal filologo americano Cyrus Gordon che dal nostro Sabatino Moscati. Tra le prove che possono suffragare le navigazioni transatlantiche dei Romani, ha proseguito Mocchegiani, il fatto che le loro navi avevano dimensioni e robustezza idonee a queste imprese: ''quelle rinvenute a Nemi realizzate sotto Caligola nel primo secolo d.C. erano lunghe 70 metri e larghe 20, e realizzate con tecnologie costruttive all'avanguardia. D'altronde i Romani le avevano apprese dai Fenici che nel campo erano maestri: una loro nave del terzo secolo a.C. rinvenuta nello stagno di Marsala aveva i pezzi e gli incastri numerati, a prova di una costruzione quasi industriale''. Tra gli elementi portati da Cadelo, anche quelli riguardanti la botanica: sulla copertina del libro campeggia una statuetta di fanciullo romano che ha in mano un frutto di ananas, originario della Mesoamerica. Sul tema, anche Fozzati ha sottolineato come un piu' accurato studio dei reperti botanici negli scavi (semi, ecc.) possano testimoniare contatti tra civilta' di diversi continenti.


lunedì 29 marzo 2010

SENZA VERITÀ, NIENTE RISORGIMENTO

LA VERA ( BRUTTA!) STORIA D'ITALIA.....Dal Blog di effedieffe.com

Radiazioni degli alimenti: onde umane e salute


Marcello Pamio, fonte: “Radiations des aliments: ondes humaines et santè”, André Simoneton e "La vita segreta delle piante" di Peter Tomkins e Christopher Bird

Quando si parla di materia ed energia, subito alla mente compare l’immagine di Albert Einstein e della sua famosa equazione: E= mc2.
Se invece si parla di radiazioni e vibrazioni emesse dagli alimenti, alla mente, nonostante la storia sia ricca di personaggi che hanno lavorato in questo ambito, non compare proprio nulla! Come mai?

Questo articolo ha proprio il senso di ricordarne uno: Andrè Simoneton, un ingegnere elettrico francese.

Simoneton partendo dalle ricerche e scoperte di altri grandi ricercatori, come i francesi André Bovis e Louis Kervran e il russo G. Lakhowsky, si è occupato principalmente delle “azioni”, degli "effetti" che gli alimenti hanno sul corpo umano.
Per esempio una delle teorie di André Bovis, si basa sul principio che la Terra ha correnti magnetiche positive che vanno da Nord a Sud e correnti magnetiche negative che vanno da Est a Ovest. Queste correnti vengono captate da tutti i corpi sulla superficie terrestre, e se uno di questi corpi viene messo in posizione Nord-Sud sarà più o meno polarizzato a seconda della forma e della sua consistenza.
Nei corpi umani queste correnti, dette positive e negative, entrano in una gamba ed escono dalla mano della parte opposta; contemporaneamente le correnti cosmiche entrano dalla testa ed escono dalla mano e dai piedi opposti.
Tutti i corpi contenenti acqua accumulano queste correnti e le irradiano lentamente, perciò il corpo umano (e tutti gli alimenti offerti dalla Natura), come un condensatore variabile, agisce da rilevatore, selettore e amplificatore di onde corte e cortissime.
Lakhowsky affermava invece che “
la vita nasce dalle radiazioni e viene mantenuta dalle radiazioni”.

Grazie al lavoro di questi insigni ricercatori, Simoneton poté concepire l’idea che le cellule nervose umane non solo ricevevano lunghezze d’onda ma erano anche delle trasmittenti: egli era convinto infatti che “ciascuno degli organi essenziali con le loro cellule costituisce un piccolo circuito oscillante”. Qualsiasi ricevitore deve entrare in vibrazione risonante con un emettitore in maniera da raccogliere le sue emissioni. Lakhowsky paragonò il sistema a due pianoforti bene accordati: quando viene battuta una nota sull’uno, esso fa vibrare la stessa nota sull’altro.

Numerosi anni di studio, permisero a Simoneton di dimostrare empiricamente che tutto il vivente in Natura emette una vibrazione o radiazione ben specifica; ma la cosa forse più intrigante è stata quella di rispondere alla domanda: quali vibrazioni indeboliscono l’essere umano e quali invece lo fortificano?
Per le sue misurazione utilizzò un contatore geiger, una camera ionizzante di Wilson, il dosimetro e biometro di Bovis graduato in Angstroms (A°) che poteva misurare al decimilionesimo di millimetro.

Con questo sistema è riuscito a stabilire che ogni essere umano in salute, emette delle radiazioni dai 6200 ai 7000 Angstroms (lunghezza d’onda che corrisponde al colore rosso).
Ogni colore in natura ha una sua vibrazione e una sua lunghezza d’onda:

Viola, da 3900 a 4300 A°
Indaco, da 4300 a 4500 A°

Blu, da 4500 a 5200 A°

Verde, da 5200 a 5800 A°

Giallo, da 5800 a 5900 A°

Arancio,
da 5900 a 6200 A°
Rosso, da 6200 a 7800 A°

Dopo estenuanti controlli ed esperimenti su persone sane e malate, Simoneton trovò che la media della vibrazione nelle persone sane è di 6500 A° (in sù), mentre nelle persone malate tale vibrazione è sempre più bassa!
Tutti gli esseri viventi, per mantenere e conservare la propria integrità funzionale e il suo sistema vibratorio interno, hanno bisogno di tre principali sorgenti:

- Le onde telluriche e cosmiche;
-
Le onde dello spettro solare;
-
Le onde dei prodotti alimentari.

L’uomo quindi si trova in mezzo tra le influenze vibratorie che arrivano dal cosmo, dal Sole e dalla Luna, dalle vibrazioni telluriche del sottosuolo, dalle vibrazioni umane e da quelle degli alimenti.
André Simoneton, diede sempre molta importanza all’aspetto nutrizionale, anche grazie al fatto che il regime vegetariano gli salvò letteralmente la vita.
A 23 anni infatti, in piena Grande Guerra (1916), venne riformato dal servizio militare per bronchite bacillare e ricoverato in un ospedale per tubercolosi. A 33 anni era alto 1,69 metri e pesava ben 90 kg, aveva una colibacillosi aggravata da una prostatite con cistite, arteriosclerosi e costipazione molto grave.
La sua situazione quindi era molto grave, incurabile per l'epoca.

Fu allora che intraprese una cambio drastico di regime alimentare, diventando vegetariano. L’applicazione “di questo metodo nuovo fu lunga e faticosa” ma dopo sei mesi vide già i primi segnali di miglioramento, e in 4-5 anni riguadagnò la salute completamente! Al punto tale che a 83 anni (nel 1977) pedalava con la bicicletta per 70-80 km, giocava a tennis settimanalmente, sciava, nuotava e faceva addirittura canottaggio.

Visto il suo interesse per lo studio delle energie, indagò dettagliatamente la radiazione emessa dagli alimenti, e la sua importantissima conclusione gli permise di classificare gli alimenti in quattro grandi categorie:

1) Prima categoria: ALIMENTI SUPERIORI
Radiazione superiore a quella trovata nell’uomo: da 10.000 a 6500 A°

2) Seconda categoria: ALIMENTI DI SOSTEGNO
Radiazione variabile tra 6500 e 3000 A°.

3) Terza categoria: ALIMENTI INTERIORI
Radiazione molto inferiore a quella trovata nel corpo umano: sotto i 3000 A°

4) Quarta categoria: ALIMENTI MORTI
Alimenti che non emettono alcuna energia riscontrabile.

ALIMENTI SUPERIORI
La polpa dei frutti freschi ben maturi, le verdure crude e/o cotte a temperature inferiori ai 70 °C, il pane e la farina integrale, la frutta oleosa, le olive, mandorle, noci e noci di cocco, il burro fresco, il formaggio non fermentato e le uova di giornata.
Quando la frutta ha maturato correttamente sotto il calore del sole, la sua radiazione è massima. Dopo la maturazione, la lunghezza d’onda è stabile per qualche giorno, spesso qualche settimana nel caso dei frutti d’inverno, per poi decrescere fino a zero. Mangiando un frutto noi assorbiamo la radiazione spettrale del sole e probabilmente anche quella tellurica e cosmica. La sensazione di benessere che proviamo nella regione dello stomaco è dovuta proprio a questo insieme di radiazioni (immagazzinate nella pianta), che sappiamo oscillare tra l’infra-rosso e l’ultra-violetto.
Un vero e proprio bagno solare locale!

Questo è il motivo per cui Simoneton faceva colazione ogni giorno con un pasto di frutta fresca.

ALIMENTI DI SOSTEGNO
Il latte fresco (dopo 12 h la radiazione scende del 40% e dopo 24 h del 90%), il burro ordinario, le uova, il miele, lo zucchero di canna integrale, l’olio di arachidi, il vino, vegetali e legumi cotti (bollitura).

ALIMENTI INFERIORI
La carne cruda, le uova di due settimane, il latte bollito, caffè, thè, cioccolata, confetture e marmellate, formaggio fermentato, pane bianco.

ALIMENTI MORTI
Le conserve alimentari, le margarine, gli alcolici, liquori, lo zucchero bianco, le farine raffinate e tutti gli alimenti pastorizzati (succhi di frutta, ecc.).

Le conclusioni sono:
a)
Tutti gli alimenti reputati più sani sono quelli con la lunghezza d’onda più elevata, cioè quelli che emettono più energia. Quelli con più vitamine!
b)
Certe procedure, comunemente utilizzate come la cottura, alterano e distruggono alcune qualità degli alimenti.
c)
La freschezza di certi alimenti resta un fattore importantissimo.
d)
Gli alimenti conservati e pastorizzati non conservano alcuna vitalità, sono alimenti morti.
e)
Gli alimenti della terza categoria (inferiori), senza vitamine sono praticamente tutti i polipeptidi (proteine) e quindi basta una piccola carenza nell’apparato digerente (per esempio nel fegato) per scatenare intolleranze all’organismo. Non è estranea infatti l’origine spesso alimentare di emicranie, asma, eczema, orticaria, ecc.
f)
Infine, la stragrande maggioranza degli alimenti della quarta categoria (alimenti morti) se sono mangiati in eccesso, provocano intossicazione.

Gli alimenti per i quali l’essere umano è biologicamente predisposto sono quelli che hanno il maggior quantitativo di acqua biologica, enzimi e vitamine, quindi di vibrazione energetica: gli alimenti della prima categoria: frutta, verdura, noci, cereali.
Quando si parla di vitamine s'intendono migliaia di sostanze organiche che SOLO le piante, e non i laboratori, possono produrre. Lo ha dimostrato sperimentalmente il dottor Ehrenfried Pfeiffer (biochimico seguace del filosofo e scienziato austriaco Rudolf Steiner). La vita - era solito affermare Pfeiffer - pulsa in modo genuino dal cibo, dal suolo e dalle vitamine vive e come i minerali inorganici, i prodotti chimici e le vitamine sintetiche sono morti. Mediante la cromatografia ha dimostrato che la vitamina C sintetica o acido ascorbico è del tutto diversa dalla vitamina C dei frutti della rosa canina per esempio: quello che manca nell'acido ascorbico è il valore biologico o vitalizzante!

Le immagine seguenti, originali dell'ing. Simoneton tratte dal suo libro, mostrano come la vibrazione degli alimenti decresce con il passare delle ore e dei giorni.
A sinistra (sopra) le pere William dalla maturazione hanno circa 8 giorni in cui emettono radiazioni vitali, dopodichè la vibrazione scende a zero; le pesche (sotto) hanno una durata di emissione di 10 giorni.
A destra (sopra) albicocche e prugne mostrano una durata maggiore: circa 15 giorni.
Il ciclo vitale di una banana è di 24 giorni, dove nei primi 8 giorni, avendo una energia superiore i 6000 A° rientra negli “alimenti superiori”, i 6 giorni successivi negli “alimenti di sostegno” e gli ultimi 10 giorni invece nella categoria degli “alimenti inferiori”.

la logica conclusione è che la frutta va mangiata matura e prima possibile.

Molto interessante è constatare che la lunghezza d’onda della frutta e degli ortaggi disidratati rimane dentro la banda del viola e ultra-violetto: 4/5000 A°, e la frutta disidrata se immersa nell'acqua (processo di idratazione) per almeno 24 h, irradia quasi quanto appena colta.
Secondo il paragnostico cecoslovacco Jan Merta, la buccia di mele, pere e altra frutta o verdure, se lasciata immersa in un bicchiere di acqua durante la notte, emette vibrazioni salubri all'acqua che poi può essere bevuta.

Per la salute umana è fondamentale mangiare frutta e verdura crude, visto che la cottura - mera invenzione dell’uomo - distrugge enzimi e vitamine, fa coagulare le proteine e rende inorganici i minerali.
La patata e il frumento sono eccezioni. La patata cruda ha una vibrazione di 2000 A°, cotta nell’acqua arriva a 6000 A°, mentre al forno (con buccia) raggiunge i 9000 A°. Il frumento ha una radianza di 8500 A°, se cotto sale a 9000 °A.

La carota, e gli altri ortaggi hanno una lunghezza d’onda di circa 8000 A°. I legumi (ceci, piselli, lenticchie, fave, ecc) hanno una vibrazione che va da 7000 a 8000 A° da freschi, se seccati da più di qualche settimana, la radiazione è bassa, e dopo parecchi mesi, non hanno più alcuna vitamina, questo è il motivo per cui diventano pesanti ed indigesti.

Le Malattie

Le radiazioni misurate dall'ing. Simoneton non riguardarono solo gli alimenti Egli stabilì che la banda dei microbi e delle malattie va da 3100 A° (valore della meningite, colore ultra-violetto) ai 6250A° (valore della dissenteria, colore infra-rosso).
Ecco qualche esempio di malattie:

Malattia

Vibrazione

Alimenti con la medesima vibrazione

Dissenteria6250 A°
Difterite4500 A°
Stafilococco5400 A°
Tubercolosi5525 A°Carne cruda di 10 gg., uovo di 11 giorni, pane bianco
Influenza5460 A°
Cancro4874 A°Carne cruda di 3 gg., pane bianco
Tetano4900 A°
Meningocco3100 A°

La lunghezza d’onda della tubercolosi è pari a 5525 A° e coincide con la carne cruda di 10 giorni, all’uovo di 11 giorni e al pane bianco. Un essere umano canceroso ha una vibrazione di 4875 A° che corrispondono alla carne cruda di 3 giorni e al pane raffinato. Una crisi reumatica ha una vibrazione di 3250 A° e corrisponde alla carne cruda di 4 giorni e all’uovo di 26 giorni. Il francese André Bovis, ha constatato che la lunghezza d’onda del pane bianco (prima della guerra del 1939) era di 4875 A°, proprio la lunghezza d’onda del cancro!
Mentre il pane integrale arriva a 7-8000 A°.

Stabilito che l'essere umano è in buono stato di salute quando le sue cellule vibrano dai 6250 ai 7000 A°, e siccome questa vibrazione può essere mantenuta dalle onde vibranti della medesima lunghezza o superiore, l'uomo si deve nutrire con cibi sani ad altissima radianza: frutta, verdura e semi oleaosi crudi, legumi freschi e cereali cotti a basse temperature.
Riduzione o eliminazione dei cibi a bassa vibrazione (carne, cibi cotti ad alta temperatura, alimenti raffinati e pastorizzati) perché sottraggono energia vitale all’intero organismo.

domenica 28 marzo 2010

C’è luce nel nostro sangue!


blood_sangue

Diversi anni fa il sovietico Vladimir Leonidovich Voeikov ha dimostrato l’esistenza di campi biofotonici all’interno del sangue. In pratica, avvalendosi di strumenti particolari in grado di rilevare la presenza di luce non visibile all’occhio umano, Voeikov ha osservato come il “tipo” di luce emesso dal sangue umano possieda delle caratteristiche tali da permettere una specifica diagnosi sullo stato di salute della persona esaminata.

Proprio come Fritz Albert Popp ha mostrato sulle piante, Voeikov ha evidenziato che, esaminando un campione di sangue di una persona sana e uno di una persona malata, è possibile osservare che nel caso della prima la luce emessa dal sangue è intensa e continua, mentre nel caso della seconda sembra affievolirsi e presentare delle intermittenze e anomalie.

Alcune di queste incredibili assunzioni si trovano nell’articolo “Biophoton research in blood reveals its holistic properties” dell’Indian Journal of Experimental Biology, del lontano 2003, nel quale Voeikov spiega che il monitoraggio dell’emissione di fotoni spontanea da sangue umano in condizioni di riposo ha rivelato che esso sia una fonte continua di biofotoni in uno stato elettronicamente eccitato.

Lo stato eccitato del sangue è uno stato oscillatorio, vibrazionale, estremamente sensibile alle fluttuazioni di campi fotonici esterni, resistente però alle variazioni di temperatura. Questi dati suggeriscono che il sangue abbia dunque le medesime proprietà di un sistema cooperativo non-lineare in stati di non-equilibrio, le cui cui componenti interagiscono incessantemente nel tempo e nello spazio.

Parte di questa proprietà del sangue sarebbe fornita dalla sua capacità di immagazzinare l’energia di eccitazione elettrica che viene prodotta nel corso della propria normale vita metabolica, caratteristica che, da un punto di vista analitico pratico, potrebbe diventare una base per un nuovo approccio alle procedure diagnostiche.

Non solo. Ad un’analisi accurata si è potuto constatare che tra i due campioni di sangue posti vicini veniva messa in atto una “migrazione” dei campi luminosi del campione sano verso quello malato, infettato da microbi. Tale scoperta ci ricorda molto lo studio sui campi morfogenetici di Rupert Sheldrake, così come il concetto di L-field, ovvero campo vitale, proposto da Harold Saxton Burr a Yale fin dagli anni ‘30.

C’è luce, dunque, nel nostro sangue, così come c’è salute quanto più questa luce è coerente e viva. Tale informazione può essere trasmessa all’esterno grazie alla sola vicinanza tra i sistemi emettitori, producendo a sua volta un aggiustamento dello stato vibrazionale incontrato nell’ambiente circostante. Incredibile ma, a quanto pare, vero.

Fonte – http://spaziomente.wordpress.com/

sabato 27 marzo 2010

I peccati di Murphy

 28 agosto 1998, il vescovo Richard Skiba, celebrando un funerale, disse: "Ho una teoria sul giudizio finale che aspetta ciascuno di noi... solo una teoria, ma che mi da' molto conforto e molta speranza. Io non credo che il giudizio finale avvenga quando tutti i nostri segreti peccati sono rivelati al mondo intero. Infatti, sarebbe un po' arrogante pensare che il mondo intero sia interessato a conoscere i peccati segreti di ognuno."
Il funerale era quello di
padre Lawrence C. Murphy, abusatore di oltre 200 bambini sordomuti, coperto dalla Chiesa fino al giorno della sua morte.
Si sbagliava, il vescovo Skiba: i segreti peccati di Murphy avrebbero dovuto essere rivelati, almeno perchè il mondo potesse difendersi da lui. Ma quell'omelia era l'ultimo, pietoso tentativo di copertura, una copertura durata decenni, messa in pratica a tutti i livelli, fino a quelli più alti, che avevano consentito a Murphy di vivere indisturbato, protetto dalla tonaca e dal Vaticano, nonostante avesse rovinato almeno 200 giovani vite...

Entanglement quantistico nei sistemi biologici

Ormai sono in molti ad essere stati sedotti dal fascino dell’entanglement quantistico. Per chi ancora non lo conoscesse, l’entanglement è quello stato di non-separabilità tra due o più sistemi fisici, a prescindere dalla distanza spaziale tra loro.

L’effetto dell’entanglement comporta che l’informazione assuma una dimensione “non-locale”: due elettroni staccati ed allontanati nello spazio (dis-entangled), si comportano infatti in modo identico di fronte a qualsiasi misurazione o perturbazione apportata su uno soltanto di loro, come se fossero ancora a contatto, mantenendo quindi la capacità di effettuare un’azione di comunicazione simultanea a distanza. La spiegazione semplice di questo apparentemente strano comportamento – noto come Esperimento di Aspect – risiede nell’esistenza di una realtà “non-locale” accanto a quella più nota, la realtà locale, in cui viviamo, e dimostrata da diversi studi di decisiva importanza anche nella attività di sistemi complessi.

Qualche anno fa Sergio Stagnaro e Paolo Manzelli hanno dimostrato che tale stato caratterizza anche il nostro sistema biologico. L’esperimento di Lory, sviluppato dai due studiosi, si basava infatti sull’ipotesi che tutte le componenti subatomiche, e quindi atomiche e molecolari strutturate a formare una cellula, sono correlate tra loro e con tutte le altre componenti di identica derivazione embriologica.

L’esperimento in questione ha mostrato che la pressione digitale applicata sopra ad una parotide oppure ad una ghiandola salivare sottolinguale di una sorella gemella “monovulare”,simultaneamente provoca l’attivazione microcircolatoria del pancreas dell’altra sorella gemella, indipendentemente dalla distanza che le separa: metri o chilometri.

In uno degli esperimenti di Stagnaro condotto con successo, una delle due gemelle si trovava infatti a Pavia e l’altra a Riva Trigoso.

A questo punto, appare oltremodo interessante l’analogia dell’esperimento “macroscopico-biologico” di Lory con quello “microscopico-subatomico” di Aspect. Inoltre, l’osservazione di informazioni entangled in un sistema biologico macroscopico, e quindi complesso, pone una serie di interrogativi sulla natura non-locale delle informazioni e sulla loro influenza sulla realtà.

L’articolo completo di Stagnaro può essere scaricato su:http://www.spaziomente.com/Articoli.html alla voce “L’esperimento di Lory”.

La proposta dell’epistemologia come scienza – di Luca Bertolotti

•12 febbraio 2010 • Lascia un commento

[Il presente articolo è scaricabile in pdf su www.spaziomente.com/articoli.html alla voce "costruttivismo"]

In filosofia viene utilizzato il termine epistemologia per definire lo studio della teoria della conoscenza; in queste accezioni l’epistemologia è quel ramo della filosofia che indaga le origini, la struttura, i metodi e la validità della conoscenza.

La visione costruttivista, secondo cui l’apprendimento umano non è altro che una costruzione soggettiva di una realtà inconoscibile obiettivamente, ha portato i suoi autori ad approfondire il concetto classico di epistemologia, ampliandolo significativamente.

In tale prospettiva, a partire daGregory Bateson, tale concetto è stato ripreso per rappresentare qualcosa di più ampio: mentre un paradigma è un corpo di teorie, metodi e descrizioni che riguardano un determinato fenomeno, l’epistemologia rappresenta un modo di pensare e con cui approcciarsi a tutti i fenomeni indistintamente, alla totalità della natura.

Bateson dichiara che la scienza epistemologica è lo studio di come un particolare organismo o aggregato di organismi, conosce, pensa e decide [Bateson G., 1976], sottolineando come gli organismi viventi non possano ottenere informazioni oggettive sul mondo che li circonda.

Di conseguenza, per Bateson (che fu notevolmente influenzato dalle ricerche sulla percezione condotte nel laboratorio di Warren McCulloch, e in particolare dal fatto che le strutture neurofisiologiche sono dotate di meccanismi che impediscono la trasmissione di informazioni oggettive), un requisito fondamentale della scienza epistemologica è che essa sia in grado di descrivere e spiegare adeguatamente l’impossibilità dell’oggettività.

Questo è il motivo per cui Bateson ha sempre sostenuto che solo l’indagine di tali processi epistemologici – ossia la conoscenza del come creiamo la nostra conoscenza – rappresenta il vero campo della scienza.

Nella logica costruttivista il sapere non esiste indipendentemente dal soggetto che conosce, perciò conoscere non significa apprendere la “vera natura delle cose”, infatti, per dimostrare tale “verità” sarebbe necessario confrontare ogni conoscenza con quella parte della realtà che essa dovrebbe rappresentare; ma per fare questo confronto, si dovrebbe avere un accesso alla realtà così com’era prima di passare attraverso le operazioni del soggetto osservatore [Von Glasersfeld E., 1999].

Ciò, ovviamente, è impossibile. Qualsiasi osservazione o misurazione compiuta dall’essere umano, per quanto possa apparire approfondita e meticolosa, sarà sempre, inevitabilmente, mediata dal suo apparato biologico di percezione.

Ci si rende conto che la “conoscenza” non può essere una “rappresentazione” del mondo esterno fatta di pezzettini o “informazioni” asportati a quel mondo “reale”, ma deve essere una costruzione interna fatta con materiale interno [Von Glasersfeld E., 1999]. La percezione della realtà è un’illusione.

Per il costruttivismo tutta la conoscenza umana non è altro che una finzione, nel senso etimologico del termine latino fingo, ossia plasmare, creare, rappresentare, costruire nell’immaginazione.

Tra le tante finzioni possibili, saranno quindi più utili – o più “scientifiche” – quelle che riescono a rispondere meglio delle altre alle esigenze pratiche. Pertanto, qualsiasi credenza può avere un suo valore di utilità e può essere utilizzata come se fosse una verità provvisoria.

Da questo punto di vista non esiste una sostanziale differenza tra teorie scientifiche e conoscenza comune, dato che si tratta in entrambi i casi di finzioni che possono convivere in virtù della loro utilità.

Secondo quando affermò Heinz von Foester, il quadro filosofico chiamato ‘costruttivismo’ rappresenta la posizione integrata dell’uomo, parte dell’universo e coinvolto nel processo di osservazione. Si tratta di quella posizione che alla domanda: “Che cosa sono le leggi di natura, sono scoperte o invenzioni?”, risponde: “Sono invenzioni” [von Foester H., 1987].

Ecco dunque che oggi, la conoscenza scientifica dell’universo che ci circonda e che ci appare spesso così ignoto, lontano e, a tratti, irraggiungibile, sembra compiere un’inversione di marcia per focalizzare la sua attenzione verso un luogo forse ancora più misterioso ed inquietante: se stessi.

Bibliografia

Bateson Gregory, Mente e Natura, Adelphi, Milano, 1976.

Bertolotti Luca, Le nuove frontiere dell’apprendimento. Il ruolo della relazione nella trasmissione della conoscenza, IRRE Piemonte, Torino, 2005, su http://www.irrepiemonte.it/cultureeuropee/team.htm

von Foerster Heinz, Sistemi che osservano, Astrolabio, 1987.

von Glasersfeld Ernst, Il Costruttivismo e le sua Radici, 1999, su www.oikos.org/vonit.htm

Maturana Humberto, Varela Francisco, L’albero della conoscenza, Garzanti, 1987.