martedì 19 gennaio 2010

CHI HA PAGATO IL VIAGGIO AD HAMMAMET ?

Anche i "distratti" avranno certo notato che, da qualche tempo su tutti i media "ufficiali" (leggi servi prezzolati del sistema), vale a dire tutti i canali TV, oltre a quotidiani e settimanali pressoché in toto; stanno martellando i pochi neuroni rimastici, con una estesa campagna di beatificazione del personaggio. Ora, non é che io, nella mia ignoranza, ritenga che il losco personaggio sia peggiore di altri odierni leader, vice leader o portaborse, che operano all'ombra vari partiti vuoi di destra di pseudosinistra o di pseudocentro. Solo che a differenza di questi ultimi impuniti, chi "conta", aveva deciso di sacrificarlo, e perció egli era stato regolarmente inquisito, giudicato e poi condannato definitivamente, in seguito a ció egli si era reso latitante (latitante non esiliato!).
A quanto mi é dato di ricordare, le sentenze emesse in giudicato non dovrebbero costituzionalmente, poter essere discusse. Come la mettiamo all'ora con questa campagna dei "media"??
Postiamo quí di seguito l'obbiettivo articolo tratto da: Ilribelle.com


DI VALERIO LO MONACO
ilribelle.com

Oltre a giornalisti di varie tv e quotidiani - il TG5, ovviamente, visto che Mediaset deve quasi tutto della sua fortuna proprio a Craxi, ha realizzato addirittura servizi speciali - si sono recati alla cerimonia di commemorazione del leader socialista anche vari esponenti politici e familiari. Come è normale che sia. Sicuramente per i familiari, un po' meno per chi fa ancora politica attiva nel nostro paese, anche se le due cose, per i figli di Craxi, purtroppo coincidono.
Tra gli altri, numerosi esponenti del mondo socialista tra cui De Michelis, Boniver, Barani, Polverari, Battilocchio, Robilotta, Formica, Garesio, Zavettieri e Pillitteri. Ma soprattutto si sono recati sulla tomba di Craxi alcuni ministri del governo in carica. Ovvero ministri di tutti gli italiani. Tra questi, Franco Frattini, Maurizio Sacconi e Renato Brunetta.
Beninteso, la dichiarazione - indispensabile, si fa per dire - di Stefania Craxi, in merito alla presenza dei ministri c'è stata: "i ministri italiani sono venuti a titolo personale". E infatti nessuno di loro ha letto messaggi sulla tomba.
Ora, anche se sono andati a titolo personale, chi ha pagato i viaggi dei ministri? Volo di Stato? Pare di no, ci tengono a precisare: "nessuno ha chiesto la missione". O volo Alitalia con tariffa di viaggio riservata a politici e ministri del governo italiano?
La questione, come s'intende, non è di lana caprina. Perché ha una portata simbolica oltre che meramente pecuniaria. Al di là del biglietto aereo, il punto è che ministri del governo italiano siano andati a commemorare un delinquente. Un ministro del governo italiano non può compiere a titolo personale degli atti che hanno rilevanza pubblica.

Il ministro Sacconi, addirittura, ha dichiarato che ritiene Craxi un "grande statista".

In merito a Craxi, alla opportunità o meno di intitolargli strade e piazze, e soprattutto alla menzogna di definirlo esiliato in molte tv e su molti giornali, invece come secondo la legge italiana di questo paese, ovvero delinquente morto latitante, abbiamo già scritto su queste pagine.
Sul fatto che ministri del governo in carica siano andati sino ad Hammamet, anche se a titolo personale, è invece lecito puntualizzare.
"Il conto", senza meno dal punto di vista simbolico e morale, lo hanno pagato gli italiani. Oggi rappresentati da esponenti politici che rilasciano dichiarazioni quanto meno sconcertanti.

Brunetta ha dichiarato che "è necessaria una riflessione a freddo su un uomo che ha fatto tanto per questo paese", e che vuole "un chiarimento, perchè ne va del nostro futuro e non si può costruire un futuro su basi fragili".
Quanto siano fragili queste basi, e soprattutto perché siano fragili, visto che i reati di Craxi sono accertati ormai da decenni, non è dato sapere. E ovviamente non lo sarà mai, poiché nessuno, tra i politici di oggi, cercherà mai di tentare di fare chiarezza su una vicenda che tentano invece disperatamente di nascondere e archiviare cambiando continuamente i termini della questione (esiliato-latitante).
Ancora più avvilente, come siamo abituati da tempo, il ragionamento di Bersani - a capo della sedicente opposizione che altro non è che una faccia speculare dello stesso marcio sistema -: "Non è il momento di gesti ma di consentire una riflessione storica e un giudizio più equilibrato su quella figura e quella vicenda".
Al di là delle dichiarazioni di rito, e del becero trattamento che alcuni media nazionali hanno riservato a un evento che non può e non deve essere pubblico, resta il fatto che una delegazione del governo di tutti i cittadini italiani sia andata, con i soldi dei contribuenti o meno, a rendere omaggio a un delinquente che ha derubato gli italiani stessi.
Se non ci indigniamo di questo, non lo faremo neanche quando qualcuno penserà di intitolare una strada a Bernando Provenzano. Intanto, per dare ancora più ufficialità all'evento, e per prepararci alla cosa, il nostro Presidente della Repubblica, Napolitano, riceverà la Fondazione Craxi martedì alle ore 17 al Quirinale. Anche questo un atto a titolo privato?

Valerio Lo Monaco
Fonte:
www.ilribelle.com
18.01.2010

1 commento:

  1. Sconcertante è il nostro stupore, purtroppo, dopo che abbiamo dato il via libera ai nostri politici (che rapppresentano se stessi e non certo i cittadini visto che hanno modificato con apposita legge la nostra volontà di SCEGLIERE i politici,e non di subìre le loro scelte) di trattarci come deficienti, come idioti che non capiscono quanto siano manipolati, e restiamo addormentati davanti alla nostra vita, che si svolge al di fuori di noi

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