mercoledì 27 gennaio 2010

L’isola che non c’è

tratto dal blog di spinoza.it


Gravissimo terremoto ad Haiti. Poi è anche piovuto.

(Ehi, chi cazzo ha piantato gli spilloni sulla mappa?)

Gli haitiani morti non si contano. Quelli vivi non hanno mai contato.

(Però almeno nessuno li manderà al mare. Ci sono già)

Dopo il sisma gli Usa si muovono. Insolitamente la distruzione ha preceduto gli aiuti.

Obama promette aiuti immediati. La commissione del Nobel per la Pace: "Non riusciamo a starti dietro".

Dopo aver inviato nuovi marines in Afghanistan, Obama ne manda altri ad Haiti. Così la gente penserà sia la stessa cosa.

(È curioso come gli americani riescano a trasformare in guerra anche una missione di solidarietà. Probabilmente per loro San Valentino è una guerra ai single)

Fame e saccheggi ad Haiti dopo il terremoto. Lentamente si sta tornando alla normalità.

Ovunque sono stati osservati minuti di silenzio. Nessuno ha notato la differenza.

Un minuto di silenzio anche sui campi della serie A. Poi sono ripartiti i cori razzisti.

Sono ormai passati cinque giorni dal sisma: i cronisti cominciano a fare i poeti.

Si moltiplicano gli sforzi per aiutare gli haitiani. La voglia di tornare a sfruttarli è davvero tanta.

Ancora numerosi i dispersi, tra i quali diversi bambini rimasti intrappolati sotto turisti europei.

Nel 2008 su Haiti si abatterono quattro uragani, provocando 330 morti e numerosi dispersi. Come certamente ricorderete.

Tiger Woods offre due milioni di euro per Haiti. Il governo:"Affare fatto, è tua".

Il Vaticano: "La gravità della tragedia diventi occasione di solidarietà e di amore". Il Papa ha promesso che pregherà per l'ammontare di svariati milioni di dollari.

La Croce Rossa invia 40 tonnellate di medicinali. Tanto il vaccino per l'H1N1 sarebbe scaduto comunque.

Anche le star di Hollywood si mobilitano: parte la gara di solidarietà per non sembrare degli stronzi pidocchiosi.

Madonna annuncia di aver donato 250mila dollari. Specificando di voler mantenere l'anonimato.

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