sabato 30 gennaio 2010

RIFLESSIONI ATTUALI SU BANCHE E BANCHIERI

Ebbene sí, avevo promesso di non tornare piú sul tema signoraggio, quí sul blog giá abbondantemente trattato. Peró non ho resistito all'invito cosí bene espresso da Ida Magli.......alle prossime, vs. ..Lupogrigio
Tratto dal blog di comedonchisciotte
DI IDA MAGLI
web.mclink.it

Ringrazio tutti coloro (e sono molti) che mi hanno scritto compiacendosi della pubblicazione su di quotidiano politico (Il Giornale) del mio articolo sulla questione della sovranità monetaria. Il silenzio da parte di tutti gli organi d’informazione, su un argomento determinante per l’indipendenza politica ed economica della Nazione come questo, è sempre stato così assoluto che l’apparizione di un solo articolo ha suscitato meraviglia e addirittura entusiasmo da parte dei lettori, sia di quelli che ignoravano del tutto il problema, sia e soprattutto di quelli che si battono da anni in questo campo ma che sanno bene che il silenzio dei giornalisti rappresenta la prova sostanziale dell’impossibilità di uscire dalla prigione.

Ebbene io prego tutti di non scrivere a me ma al Direttore Vittorio Feltri; di inondarlo di lettere, o nella rubrica apposita del sito web del Giornale, o in quella del quotidiano a stampa, oppure nelle rubriche riservate ai Lettori di altri organi di informazione perché, senza l’interesse e l’appoggio forte, esplicito, il più numeroso possibile dei Lettori, lo sforzo che è stato fatto per uscire allo scoperto non servirà a nulla.

Nessuno ci tornerà più sopra o, diciamo meglio, a nessuno sarà più permesso tornarci sopra. Si tratta di una battaglia davvero all’ultimo sangue, alla quale, però, tutti possono partecipare purché non si lasci spazio al silenzio neanche per un giorno. Banche, Banche, Banche: dobbiamo parlare sempre di Banche.

Faccio un esempio: coloro che abitano a Roma, non si sa per quale misteriosa ragione devono pagare la tassa per i rifiuti attraverso le agenzie della Banca Popolare di Sondrio. Viene logico domandarsi: Sondrio? Perché Sondrio? Il giro di denaro dei contribuenti del Comune di Roma è senza dubbio imponente, ma non sappiamo chi siano coloro che ci guadagnano visto che non conosciamo i nomi degli azionisti della Banca Popolare di Sondrio. Perché mai non dovrebbero essere i cittadini di Roma? Insomma si torna al problema principale: perché le Istituzioni - comunali, provinciali, regionali, nazionali - si servono di banche? E nel caso fosse utile servirsi di banche, perché debbono essere “private”? Perché i cittadini non debbono sapere chi ci guadagna e non essere eventualmente essi stessi a guadagnarci? Perché lo Stato non può possedere una sua banca? (Lo ripetiamo nel caso qualcuno ancora non lo sapesse: la Banca d’Italia non è la “Banca d’Italia” in quanto appartiene ad azionisti privati; dovremmo anzi proporci anche il compito di farle cambiare il nome per non indurre in errore i cittadini). Quello che per ora si può cominciare a fare è mettere in pubblico il nome delle banche di cui si servono gli Amministratori dei Comuni nei quali abitano i lettori di questo sito e di altri siti interessati alla questione monetaria. Certamente saranno molti i cittadini che, come si sorprendono gli abitanti di Roma di dover pagare la tassa per i rifiuti alla Banca di Sondrio, si sorprenderanno delle stranissime scelte, o predilezioni bancarie, dei propri amministratori. E’ probabile che ne vedremo delle belle e che, incrociando i dati, riusciremo forse a capire quali interessi possano avere oltre che Roma a Sondrio anche, chissà, Palermo a Trieste.

Marco della Luna, uno degli autori del bellissimo saggio intitolato “Euroschiavi” (Arianna ed.), si occupa con il suo Centro Studi Monetario proprio di questo tipo di accertamento: chi siano gli azionisti delle Banche. Contiamo sul suo aiuto, anche se la questione principale rimane la mancanza di sovranità monetaria dell’Italia. A dire la verità questa mancanza, naturalmente decisa a suo tempo da “maschi”, appare alle donne addirittura assurda, anzi comica, in quanto nessuno al mondo sa meglio delle donne come la loro minorità sociale, la difficoltà insuperabile a diventare “libere”, quali che fossero i loro meriti e i loro sforzi, ha attraversato pietrificata secoli e secoli solo e soltanto per questo motivo: non avevano denaro proprio e non se lo potevano procurare lavorando (per questo le prostitute si vantavano di essere libere a fronte delle donne “per bene”: guadagnavano dei soldi). Si può chiacchierare oggi quanto si vuole esaltando la dichiarazione dei diritti dell’Uomo, l’uguaglianza di tutti gli individui, quale che sia il sesso, la religione, ecc. ecc., ma è stato il lavoro retribuito, o meglio, è stato soltanto poter possedere in proprio del denaro a rendere le donne libere e indipendenti.

Come può, dunque, una Nazione essere “libera” se non è padrona dei soldi con i quali vive? La cosa più grottesca, poi, è la “giustificazione” che viene invocata per tale stato di cose: i politici non saprebbero regolare nel modo giusto il flusso del denaro da immettere nel mercato se fossero liberi di crearlo. Non vogliamo neanche evocare le terribili crisi economiche che si sono succedute nel tempo, provocate con il loro comportamento dagli abilissimi banchieri messi al posto dei politici proprio, a sentir loro, perché questo non accadesse. Rispondere con questa evocazione sarebbe come avallare una tale presa in giro dei cittadini. Nel momento in cui ai politici abbiamo devoluto, in nostra rappresentanza, il potere di fare le leggi, abbiamo devoluto tutto, assolutamente tutto quello che ci riguarda. Ben più che la quantità di denaro necessaria al mercato: il nostro territorio, il rapporto con amici e nemici, guerra, tassazione, diritto, educazione dei nostri figli. La costituzione italiana afferma che la sovranità appartiene al popolo. Quindi anche quella monetaria. Si tratta di studiare un modo per riappropriarsene. Esistono già diverse proposte in proposito. Ritengo che rivolgersi ai magistrati per delle cause singole, come indicato da alcuni studiosi del problema, sia un sistema, per quanto giusto in teoria, troppo lento e poco efficace a livello di consapevolezza collettiva in quanto, anche quando le cause si concludono con una vittoria del cittadino, sussiste pur sempre il silenzio dei mezzi d’informazione che le sprofonda nel nulla. Io mi auguro che si formi un Partito, nel quale convergano, superando piccole differenze di punti di vista, tutti i movimenti già esistenti, un Partito che si presenti all’opinione pubblica con l’unica etichetta della battaglia contro i Banchieri per riappropriarsi della sovranità monetaria. E’ questo l’unico modo, dato che vi sono obbligati per legge, per costringere i giornalisti a parlarne e per poter discutere apertamente di problemi di cui la maggioranza dei cittadini è all’oscuro. So che è difficile rinunciare a ciò che contraddistingue un gruppo dall’altro, ma nessuna battaglia è “per l’Italia” più di questa. E- ne sono sicura- non soltanto per l’Italia. Diversi paesi (in questi giorni si è spesso alluso alla Grecia, che però, piccola e povera com’è, non ha avuto il coraggio di mettersi contro l’UE) non desiderano altro che avere un buon motivo per rinunciare all’euro e allontanarsi anche così a poco a poco da quel Impero in fallimento che è l’Unione Europea.

Il progetto ultimo dei banchieri - una sola moneta in tutto il mondo, un solo governo in tutto il mondo – è con tutta evidenza un progetto privo di realtà. E’ questo che dobbiamo gridare a viso aperto: i grandi Banchieri che ci guidano sono dei folli giocolieri privi di principio di realtà, pronti a gettare al vento vite, valori, affetti di tutto il pianeta così come ne hanno gettato al vento le ricchezze nell’ultima crisi. I loro sogni di potere globale sono vuoti tanto quanto i “salsicciotti” con i quali hanno riempito le Borse di tutto il mondo. Denunciarli è un dovere assoluto, fermarli è un dovere assoluto.

Ida Magli
Fonte: http://web.mclink.it
Link: http://web.mclink.it/ME3643/Edito10/banche2701.html


2 commenti:

  1. Si chiama anche disubbidienza civile, quando un popolo intero si mette d'accordo che bisogna cambiare delle regole scritte da chi si è appropriato della rappresentatività accordatale e non si riconosce in chi ha mandato a rappresentarlo, non puo far altro che sconfessarlo.Ci sono molti modi di applicare la disubbidienza civile, basta non farsi spaventare. Ad esempio, ad un segnale concordato, far mancare il denaro, che sia allo stato, o megio ancora alle banche.Ritiro di tutto il contante in una sola volta e pretendere il cambio in oro. Al diniego, produrre una tale quantità di denunce per appropriazione indebita che faccia collassare il sistema.A dire la verità, sarebbero 3 le istituzioni che andrebbero nel caos per prine. Poi a cascata tutte le altre.Ma chi ha pronto un altro sistema che possa risolvere subito il caos che ne deriverebbe?Parlarne e basta, aiuta solo questi marrani a tenere gli schiavi sotto pressione ancora un po, in attesa che trovino il sistema per immobilizzarci del tutto....
    Zagorsky1 30-01-2010

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  2. A me pare, purtroppo, che ci sia ben poco da fare visto l'entrata in vigore il 1° dicembre 2009 del Trattato di Lisbona che ci ha deprivatizzato della nostra Costituzione, della sovranità monetaria, della politica italiana, del commercio e dell'alimentazione, dell'educazione e istruzione scolastica ecc. ecc. grazie ai nostri governanti che hanno ratificato il trattato senza consultare i cittadini. Ciò significa che stanno per dare la mazzata finale alla nostra identità nazionale, quasi totalmente asservita all'UE.
    ... ci rendiamo conto?
    Non illudiamoci di poter costituire un nuovo "Partito", per quanto io ammiri e stimi le idee di Ida Magli, ce ne sono già troppi di partiti che all'inizio si danno una vernice di "nuovo" blaterando su un tema "nuovo" o caro agli elettori (ma non ho MAI sentito nessuno parlare del ripristino della scala mobile, ad esempio, vero e proprio scippo perpetrato sotto l'ègida Craxi (e a quel tempo, cosa hanno fatto tutti i partiti??) e poi, una volta ottenuti i finanziamenti che li rendono privilegiati al di sopra dei cittadini-sudditi, vanno avanti pietosamente sul loro percorso di beffe e pie menzogne.
    Scusate i toni ma sono abbastanza furiosa con un panorama politico che purtroppo CI rispecchia, siamo un popolo pigro che va a rimorchio del Paese più forte dalla fine della seconda guerra mondiale, l'America.
    Non potremo mai opporci né all'Unione Europea che ormai ci ha mangiati in un sol boccone e né all'America che vuol diventare Unione Nord America o similare inglobando Canada e altro.
    E infine: come mai proprio Vittorio Feltri sta diventando una specie di "faro" su questa faccenda del signoraggio? C'entra per caso Tremonti (che tra l'altro ha partecipato al Gruppo Bieldeberg) che sta tentando certe sue manovre contro Draghi?
    Vorrei un nuovo, ma davvero, movimento politico pulito e non corruttibile che ripristini un decente tenore di vita per tutti gli italiani, che tolga ai riccastri per riequilibrare i poveri e che sia esempio di onestà ed efficienza.Con i fatti, senza più tante chiacchiere nei salotti televisivi e che tolga i finanziamenti ai giornali i cui giornalisti sono i valletti dei padroni-editori.Mi rendo conto che è un'illusione, ma forse da Internet e dalla Rete qualcosa si sta muovendo e sono tante le teste pensanti che non ci stanno più ad essere trattate come prive di materia grigia

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